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Dealing with paediatric cholesteatoma: how we changed our management

Il colesteatoma in età pediatrica: come si è modificato il trattamento nella nostra esperienza

B. Sergi, J. Galli, M. Battista, E. De Corso, G. Paludetti

Clinic of Otorhinolaryngology, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italy

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Summary

We reviewed our series of surgeries for paediatric cholesteatoma to assess outcomes and functional results considering the extension of disease and surgical techniques. Between January 2003 and December 2009, 36 patients (range 6-14 years) were operated on for cholesteatoma. We considered the sites involved by the cholesteatoma (mastoid, antrum, attic, middle ear, Eustachian tube), surgical techniques used (intact canal wall, canal wall down) and how our habits changed over the years; moreover, we evaluated ossicular chain conditions and how we managed the ossiculoplasty. As outcomes, we considered the percentage of residual and recurrent cholesteatoma for each technique and hearing function (air bone gap closure, high frequencies bone conduction hearing loss) at follow-up. Intact canal wall was performed in 20 patients and canal wall down in 13 patients, in 9 as first surgery. In both groups, we observed improvement of the air bone gap; in the intact canal wall group, a residual cholesteatoma was observed in 6 patients whereas, during follow-up, 2 patients who underwent a canal wall down showed a recurrent cholesteatoma that was treated in an outpatient setting. Eradication of cholesteatoma and restoration of hearing function in paediatric patients present unique surgical challenges. Our experience shows an increased choice of intact canal wall over the years. Therefore, it is important for the surgeon to counsel parents about the probable need for multiple surgeries, especially if an intact canal wall mastoidectomy is performed.

Riassunto

Abbiamo analizzato i risultati nella nostra casistica riguardo al trattamento chirurgico del colesteatoma in età pediatrica considerando l’estensione della patologia e la tecnica chirurgica impiegata. Nel periodo compreso tra gennaio 2003 e dicembre 2009 abbiamo trattato 36 bambini e nell’analisi abbiamo valutato le sedi coinvolte dal colesteatoma (mastoide, antro, attico, cassa del timpano, tuba di Eustachio), la tecnica chirurgica impiegata (timpano plastica chiusa e aperta) e come il loro impiego si sia modificato nel corso degli anni; inoltre abbiamo valutato le condizioni della catena ossiculare e come abbiamo effettuato l’ossiculoplastica. Nell’analisi dei risultati abbiamo valutato il colesteatoma residuo e ricorrente per ciascuna tecnica e la funzionalità uditiva (riduzione dell’ipoacusia trasmissiva, ipoacusia neurosensoriale per le alte frequenze). La timpanoplastica chiusa è stata effettuata in 20 pazienti mentre quella aperta in 13 e per 9 di questi come primo intervento. Con entrambe le tecniche abbiamo ottenuto una riduzione dell’ipoacusia trasmissiva; un colesteatoma residuo è stato individuato in 6 pazienti trattati con timpanoplastica chiusa, mentre 2 patienti sottoposti a timpanoplastica aperta hanno presentetato durante il follow-up un coclesteatoma ricorrente. L’eradicazione del colesteatoma e il ripristino della funzionalità uditiva presentano maggiori problematiche nell’età pediatrica. La nostra esperienza fa emergere un maggior impiego della timpanoplastica chiusa nel corso degli anni. Perciò è importante che il chirurgo informi i genitori della possibilità di dover ricorrere a più interventi chirurgici durante la crescita del bambino, qualora si opti per una tecnica chiusa.