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Cochlear implantation in chronic otitis media and previous middle ear surgery: 20 years of experience

L’impianto cocleare nell’otite media cronica e negli esiti di chirurgia dell’orecchio medio: esperienza di 20 anni

V. Vincenti, E. Pasanisi, A. Bacciu, S. Bacciu, C. Zini

Unit of Audiology and Pediatric Otorhinolaryngology, Department of Clinical and Experimental Medicine, University of Parma, Parma, Italy

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Summary

Cochlear implantation in the setting of chronic otitis media or previous middle ear surgery poses several problems for the surgeon: possible spread of infection to the cochlea and the subarachnoid spaces with consequent meningitis, risk of electrode array extrusion and possible recurrence of the original disease. Several surgical strategies have been proposed to overcome these problems. In the present study, clinical and functional results of cochlear implantation in 26 patients with chronic otitis media (8 cases) or previous middle ear surgery (18 cases) in the ear most suitable for implantation were retrospectively reviewed. Among the 8 patients with chronic otitis media, in 7 cases a subtotal petrosectomy associated with external auditory canal closure and mastoid and Eustachian tube obliteration was performed, while in the remaining patient cochlear implantation was done 6 months after a myringoplasty. The only complication observed was a reperforation of the tympanic membrane in this latter patient. Among the 18 patients with previous middle ear surgery, 2 had undergone intact canal wall tympanomastoidectomy and were implanted utilising the previous surgical approach. In the remaining 16 patients who had a radical cavity, an open technique was maintained in 3 cases; a cavity revision associated to external auditory canal closure, Eustachian tube and mastoid obliteration was performed in 12 patients, while in one case a middle cranial fossa approach was utilised. Two of the 3 patients in whom an open technique was maintained have experienced electrode array extrusion. The only complication observed in the remaining patients was the breakdown of the external auditory canal closure in one case. No problems were noted in patients who had undergone intact canal wall tympanomastoidectomy as well as in the subject implanted via the middle cranial fossa approach. All patients achieved and maintained good hearing performance over time. Subtotal petrosectomy associated with external auditory canal closure, Eustachian tube occlusion and mastoid obliteration is an effective procedure to facilitate cochlear implantation in presence of chronic otitis media. The open cavity technique offers the advantage of a close clinical examination, but may expose the patient to the risk of electrode array extrusion, mainly in the long-term period.

Riassunto

La chirurgia dell’impianto cocleare in presenza di otite cronica o precedente chirurgia dell’orecchio medio pone il chirurgo di fronte a diversi problemi: eventuale propagazione dell’infezione verso la coclea e gli spazi subaracnoidei con possibile meningite, rischio di estrusione dell’array elettrodico, possibile recidiva della patologia originaria. Varie sono le strategie chirurgiche proposte in letteratura al fine di ovviare a tali problemi. Nel presente studio è stata condotta un’analisi retrospettiva sui risultati e sulle complicanze dell’impianto cocleare in 26 pazienti che presentavano un’otite cronica (8 casi) o esiti di precedente chirurgia otologica (18 casi). Nel gruppo degli 8 pazienti con otite cronica, la tecnica chirurgica utilizzata è stata una petrosectomia subtotale con chiusura del condotto uditivo esterno e obliterazione della mastoide e della tuba di Eustachio in 7 casi, mentre il restante paziente è stato impiantato 6 mesi dopo una miringoplastica. L’unica complicanza riscontrata è stata la riperforazione della membrana timpanica in quest’ultimo paziente. Nel gruppo dei 18 pazienti già operati, 2 presentavano esiti stabilizzati di una timpanoplastica chiusa e sono stati impiantati utilizzando il precedente accesso chirurgico. Nei rimanenti 16 pazienti, che presentavano una cavità di radicale, in 3 casi è stata mantenuta una tecnica aperta, in 12 è stata eseguita una revisione della cavità con chiusura del condotto uditivo esterno e obliterazione della cavità e della tuba di Eustachio e in un caso l’impianto è stato inserito utilizzando la via della fossa cranica media. In 2 dei 3 pazienti in cui era stata mantenuta una tecnica aperta si è verificata l’estrusione dell’array elettrodico. Nel gruppo di pazienti trattati con la chiusura del condotto uditivo esterno si è verificata una deiscenza della chiusura del condotto. Nessuna complicanza è stata riscontrata nei soggetti con esiti di timpanoplastica chiusa e nel paziente impiantato per via della fossa cranica media. Tutti i pazienti hanno raggiunto e mantenuto nel tempo buone performance uditive. La petrosectomia subtotale, associata alla chiusura del condotto uditivo esterno e all’obliterazione della tuba di Eustachio e della mastoide è una tecnica affidabile e sicura nel trattamento dei pazienti da sottoporre ad impianto cocleare in presenza di otite cronica. Il mantenimento di una tecnica aperta offre il vantaggio di un più agevole follow-up, ma espone ad un più alto rischio di estrusione dell’array elettrodico, soprattutto nel lungo periodo.