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Prevention of bisphosphonate-related mandibular fractures

Prevenzione delle fratture mandibolari conseguenti alla necrosi ossea da difosfonati

M. Pedrazzoli, L. Autelitano, F. Biglioli

Department of Maxillo-facial Surgery, San Paolo Hospital, University of Milan, Italy

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Summary

Mandibular fracture is usually the clinical end of bisphosphonate-related osteonecrosis of the jaw. This is a painful complication and patients cannot feed as usual, with a worsening of their quality of life. The goal of treatment in bisphosphonate related osteonecrosis of jaw (BRON J) patients is to slow progression of bone necrosis. We present a novel technique for treatment of severe mandibular BRON J in stage 3 patients that present with a high risk to develop fracture, since they have a residual unaffected mandibular bone height less than 6 mm. We treated 10 patients in this clinical situation with an extra-oral application of a reconstructive plate superficial to the platysma, to keep the plate separated from the infected site to avoid contamination and consequent need of removal, followed by an intraoral approach for active curettage of mandibular necrosis. The preservation of blood supply to the mandible and avoidance of direct contact of the infected site with the reconstructive plate are some advantages of this technique. This plate allows enhancement of mandibular strength, allowing proper treatment of the BRON J site on the oral side without fear of causing a mandibular fracture when the residual mandible is thin. This technical solution guarantees these patients an extended disease-free period since it is effective in preventing mandibular fractures in patients with low mandibular residual height left after the BRON J onset.

Riassunto

La frattura della mandibola rappresenta solitamente l’evento finale nei pazienti che presentano una progressione della necrosi ossea derivante dall’impiego dei difosfonati. Si tratta di una grave complicanza molto dolorosa che impedisce ai pazienti di alimentarsi correttamente, essendo pertanto un fattore che peggiora notevolmente la loro qualità di vita. L’obiettivo del trattamento dei pazienti che presentano la necrosi ossea legata ai difosfonati (BRONJ) dovrebbe essere rallentare la progressione della malattia. Presentiamo una soluzione tecnica per il trattamento dei pazienti che presentano necrosi mandibolare in stadio 3 ad alto rischio di sviluppare una frattura, avendo un’altezza mandibolare residua di osso sano inferiore a 6 mm. Il trattamento consiste nel posizionamento di una placca ricostruttiva mandibolare per via extra-orale in un piano superficiale al muscolo platisma per tenere i mezzi di sintesi separati dal sito infettivo e non farli contaminare con conseguente necessità di doverli rimuovere, seguito dal courettage per via endorale della necrosi mandibolare. Il rispetto della vascolarizzazione mandibolare e l’assenza di contatto diretto tra il sito di osteonecrosi e la placca ricostruttiva rappresentano alcuni dei vantaggi di questa metodica. La placca ricostruttiva rinforza la mandibola e consente di aggredire energicamente l’area di necrosi mandibolare, senza esporre il paziente a rischio di frattura iatrogena. Questo garantisce al paziente un rallentamento della progressione della malattia e impedisce la frattura patologica della mandibola, inevitabile epilogo delle necrosi ossee mandibolari.