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Salivary duct stenosis: diagnosis and treatment

Stenosi duttali salivari: diagnosi e terapia

M. Koch, H. Iro

Department of Otorhinolaryngology, Head and Neck Surgery, Friedrich Alexander University of Erlangen, Nuremberg, Germany

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Summary

The management of stenoses of the major salivary glands had undergone a significant change during the last 15-20 years. Accurate diagnosis forms the basis of adapted minimal invasive therapy. Conventional sialography and MR-sialography are useful examination tools, and ultrasound seems to be a first-line investigational tool if salivary duct stenosis is suspected as cause of gland obstruction. Sialendoscopy is the best choice to establish final diagnosis and characterise the stenosis in order to plan accurate treatment. In all major salivary glands, inflammatory stenosis can be distinguished from fibrotic stenosis. In the parotid duct system, an additional stenosis associated with various abnormalities of the duct system has been reported. Conservative therapy is not sufficient in the majority of cases. The development of a minimally invasive treatment regime, in which sialendoscopy plays a major role, has made the preservation of the gland and its function possible in over 90% of cases. Ductal incision procedures are the most important measure in submandibular duct stenoses, but sialendoscopy becomes more important in the more centrally located stenoses. Sialendoscopic controlled opening and dilation is the dominating method in parotid duct stenoses. In 10-15% of cases, success can be achieved after a combined treatment regime had been applied. This review article aims to give an overview on the epidemiology, diagnostics and current state of the art of the treatment of salivary duct stenoses.

Riassunto

La gestione delle stenosi delle ghiandole salivari maggiori ha subito un cambiamento significativo nel corso degli ultimi 15-20 anni. L’elemento fondamentale che sta alla base di una scelta terapeutica minimamente invasiva è rappresentato da un’accurata diagnosi. La scialografia convenzionale e la scialo-RM possono essere utili strumenti per la diagnosi delle stenosi salivare, senza dimenticare il ruolo basilare e centrale dell’ecografia qualora si sospetti che un processo stenotico a carico dei dotti salivari sia la causa dell’ostruzione. Tuttavia, ad oggi, la scialoendoscopia rappresenta la scelta diagnostica migliore, permettendo una corretta pianificazione terapeutica attraverso una quanto più precisa caratterizzazione della stenosi. Sia a livello sottomandibolare che parotideo è possibile distinguere le stenosi infiammatorie da quelle secondarie a processi fibrotici e, inoltre, a carico dei dotti salivari parotidei è stata descritta una stenosi associata a varie anomalie del sistema duttale. Nella maggior parte dei casi la sola terapia conservativa non è sufficiente per la risoluzione della sintomatologia ostruttiva, tuttavia lo sviluppo di trattamenti minimamente invasivi, prima fra tutte la scialoendoscopia, ha permesso di ottenere un tasso di conservazione della funzione ghiandolare di oltre il 90% dei casi. Se a livello sottomandibolare la principale misura terapeutica nella gestione delle stenosi del dotto ghiandolare rimane l’incisione duttale (eccezion fatta per il crescente ruolo della scialoendoscopia nelle stenosi centrali), viceversa a livello del dotto parotideo la stenosi viene preminentemente gestita mediante la scialoendoscopia. Va comunque sottolineato che nel 10-15% dei casi il successo terapeutico viene ottenuto attraverso un trattamento di tipo combinato. La seguente review si propone di fornire una panoramica circa l’epidemiologia, la diagnostica e l’attuale stato dell’arte del trattamento delle stenosi salivari.