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Orthopaedic treatment effects of functional therapy on the sagittal pharyngeal dimensions in subjects with sleep-disordered breathing and Class II malocclusion

Effetti del trattamento ortopedico-funzionale sulle dimensioni sagittali faringee in soggetti con disturbi respiratori del sonno e malocclusione di Classe II

C. Pavoni1, E. Cretella Lombardo1, R. Lione1, P. Bollero2, F. Ottaviani1, P. Cozza1, 3

1 Department of Clinical Sciences and Translational Medicine, University of Rome Tor Vergata, Italy; 2 Department of Systems Medicine, University of Rome Tor Vergata, Italy; 3 Department of Orthodontics, University Zoja e Këshillit të Mirë, Tirane, Albania

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Summary

The purpose of this cephalometric study was to evaluate the craniofacial changes induced by functional treatment of mandibular advancement with special regard to pharyngeal sagittal airway dimensions, tongue and hyoid bone position in subjects with sleep-disordered breathing (SDB) and dentoskeletal Class II malocclusions compared with an untreated Class II control group. 51 subjects (24 female, 27 male; mean age 9.9 ± 1.3 years) with Class II malocclusion and SDB consecutively treated with a functional appliance (Modify Monobloc, MM) were compared with a control group of 31 subjects (15 males, 16 females; mean age 10.1 ± 1.1) with untreated Class II malocclusion. For the study group, mode of breathing was defined by an otorhinolaryngologist according to complete physical examination. The parents of all participants completed a modified version of the paediatric sleep questionnaire, PSQ-SRBD Scale, by Ronald Chervin (the Italian version in 22 items form) before and after the trial. Lateral cephalograms were available at the start and end of treatment with the MM. Descriptive statistics were used for all cephalometric measurements in the two groups for active treatment changes. Significant, favourable skeletal changes in the mandible were observed in the treated group after T2. Significant short-term changes in sagittal airway dimensions, hyoid position and tongue position were induced by functional therapy of mandibular advancement in subjects with Class II malocclusion and SDB compared with untreated controls. After orthodontic treatment, a significant reduction in diurnal symptoms was observed in 45 of the 51 participants who had received an oral appliance. Orthodontic treatment is considered to be a potential therapeutic approach for SDB in children. Orthodontists are playing an increasingly important role in managing snoring and respiratory problems by oral mandibular advancement devices and rapid maxillary expansion.

Riassunto

Con il termine Sleep disorder breathing (SDB) s’intendono tutte quelle difficoltà respiratorie che si verificano durante il sonno. Si può osservare una grande variabilità nella sintomatologia dei pazienti affetti da SDB, direttamente proporzionale alla resistenza che le vie aeree superiori offrono al passaggio dell’aria quando queste sono ostruite. L’SDB rappresenta un ampio ventaglio di disturbi che vanno dal russamento primario fino ad arrivare alle apnee ostruttive del sonno. I bambini con problemi respiratori tendono a compensare l’ostruzione delle vie aeree assumendo posizioni caratteristiche, tali da garantire il mantenimento della pervietà delle vie aeree durante il sonno. Un’anomalia di posizione nel sonno, durante la fase di crescita e sviluppo, si ripercuote in un’alterazione dello sviluppo occlusale e in una modifica del pattern di crescita. Le principali alterazioni sono a carico del mascellare superiore, dell’altezza facciale, del tono muscolare e della posizione mandibolare; nei bambini con SDB, infatti, è spesso presente un pattern scheletrico di Classe II, con lunghezza mandibolare ridotta ed overbite aumentato. Lo scopo del presente studio è stato quello di valutare i cambiamenti craniofacciali indotti dalla terapia funzionale di avanzamento mandibolare con particolare riferimento alla dimensione sagittale delle vie aeree, superiori ed inferiori, alla posizione dell’osso ioide e alla posizione della lingua in soggetti con SDB e malocclusione di Classe II, messi a confronto con un gruppo controllo in Classe II non trattato. 51 soggetti (24 femmine, 27 maschi; età media 9,9 ± 1,3 anni) con malocclusione dentoscheletrica di Classe II e SDB trattati con il dispositivo funzionale Monoblocco Modificato (MM) sono stati messi a confronto con un gruppo controllo non trattato di 31 soggetti (15 maschi, 16 femmine; età media 10,1 ± 1,1 anni) presentanti la stessa malocclusione senza SDB. Il gruppo di studio è stato valutato da uno specialista in otorinolaringoiatria per la definizione del tipo di respirazione ed è stato sottoposto ad un esame fisico completo. I genitori di tutti i pazienti hanno completato un questionario per valutare la presenza di sintomi notturni e diurni prima e dopo il test clinico (versione italiana in 22 punti del Pediatric sleep questionnaire, ideato da Ronald Chervin). Le teleradiografie in proiezione latero laterale sono state analizzate all’inizio e alla fine del trattamento con MM. Tutte le misurazioni cefalometriche dei due gruppi sono state analizzate attraverso dei test per la valutazione statistica dei cambiamenti avvenuti durante il trattamento. I risultati hanno evidenziato dei cambiamenti scheletrici favorevoli nel gruppo trattato a tempo T2. La terapia funzionale di avanzamento mandibolare ha indotto dei cambiamenti statisticamente significativi nella dimensione sagittale delle vie aeree, nella posizione dell’osso ioide e nella posizione della lingua in soggetti di Classe II affetti da SDB rispetto ai controlli non trattati. Dopo la terapia ortodontica in 45 pazienti del gruppo di studio è stata osservata una riduzione dei sintomi diurni di SDB. Il trattamento con apparecchiature funzionali, non solo migliora i rapporti tra mascellare superiore e mandibola, ma riduce anche il rischio del collasso delle vie aere superiori. La logica terapeutica si basa sul concetto che tutte le anomalie, legate ad un retroposizionamento mandibolare, beneficiano della terapia funzionale di avanzamento mandibolare, che è in grado di ampliare lo spazio posteriormente alla lingua ed allo stesso tempo promuovere l’avanzamento linguale. Lo spostamento anteriore della mandibola influenza la posizione dell’osso ioide e la posizione della lingua, aumentando lo spazio intermascellare in cui quest’ultima alloggia e migliorando la morfologia delle vie aeree superiori. Ne consegue sia la risoluzione della malocclusione scheletrica di Classe II che il miglioramento dei rapporti retrofaringei, eliminando quei fattori predisponenti per lo sviluppo di disturbi respiratori in età adulta.