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Cochlear obliteration following a translabyrinthine approach and its implications in cochlear implantation

Ossificazione cocleare dopo l’approccio translabirintico e le sue implicazioni per l’impianto cocleare

B. Delgado-Vargas, M. Medina, R. Polo, A. Lloris, M. Vaca, C. Pérez, A. Cordero, I. Cobeta

Department of Otolaryngology and Head and Neck Surgery, Hospital Universitario Ramón y Cajal, Ctra. de Colmenar Viejo, Madrid, Spain

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Summary

The most frequent sequelae following a translabyrinthine approach for vestibular schwannoma resection is complete hearing loss on the affected side. Such patients could benefit from a cochlear implant, provided that two essential requisites are met before surgery: a preserved cochlear nerve and a patent cochlea to accommodate the electrode array. The goal of our study is to determine the prevalence and extent of cochlear ossification following a translabyrinthine approach. Postoperative MRI of 41 patients were retrospectively reviewed. Patients were classified according to the degree of cochlear obliteration into three groups (patent cochlea, partially obliterated cochlea and totally obliterated cochlea). The interval between surgery and the first MRI was studied as well as its relationship with the rate of cochlear ossification. At first postoperative MRI (mean interval of 20 months), 78% of patients showed some degree of cochlear ossification. Differences were found in the time interval between surgery and first MRI for each group, showing a smaller interval of time the patent cochlea group (p > 0.05). When MRI was performed before the first year after surgery, a larger rate of patent cochlea was found (p > 0.05). The present study suggests that cochlear ossification is a time-depending process, whose grounds are still to be defined.

Riassunto

La conseguenza piú frequente dopo un approccio translabirintico per uno schwannoma vestibolare è la completa perdita uditiva dal lato affetto. Questi pazienti possono trarre beneficio da un impianto cocleare, qualora però vengano soddisfatti due importanti requisiti prima della chirurgia: un nervo cocleare intatto e una coclea permeabile per accomodare l’elettrodo. L’obiettivo del nostro studio è quello di determinare la prevalenza e l’estensione dell’ossificazione cocleare dopo l’approccio translabirintico. Pertanto, sono state rivisitate retrospettivamente le immagini della risonanza magnetica (RM) post-chirurgica di 41 pazienti. I pazienti sono stati classificati secondo il grado di obliterazione cocleare in tre gruppi (coclea permeabile, coclea parzialmente obliterata e coclea completamente obliterata). È stato studiato l’intervallo tra la chirurgia e la prima RM post-chirurgica ed anche la sua relazione con il tasso di ossificazione cocleare. Alla prima RM post-chirurgica (intervallo medio: 20 mesi), il 78% dei pazienti ha mostrato un certo grado di obliterazione cocleare. Sono state trovate differenze nell’intervallo di tempo tra la chirurgia e la prima RM per ogni gruppo, mostrandosi l’intervallo di tempo piú breve nel gruppo con la coclea permeabile (p > 0,05). Questo studio suggerisce, quindi, che l’ossificazione cocleare è un processo tempo-dipendente, rimanendo, peró, i motivi di ció ancora sconosciuti.