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Objective assessment of subjective tinnitus through contralateral suppression of otoacoustic emissions by white noise: effects of frequency, gender, tinnitus bilaterality and age

Valutazione oggettiva dell’acufene soggettivo attraverso la soppressione controlaterale delle otoemissioni acustiche effettuata con rumore bianco: effetti di genere ed età, di frequenza e bilateralità dell’acufene

M. Riga1, A. Komis2, P. Maragoudakis3, G. Korres3, E. Ferekidis2, V. Danielides1

1 Democritus University of Thrace, Alexandroupolis, Greece; 2 University ENT Dept, Hippoktation General Hospital of Athens, Greece; 3 University ENT Dept, Attikon University Hospital, Athens, Greece

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Summary

Accumulating evidence seems to support an association between tinnitus and medial olivocochlear bundle (MOCB) dysfunction. Most studies use patient/control comparisons to support this correlation. The aim of this study was to investigate the hypothesis in a substantially different way and evaluate the roles of gender, age, frequency and tinnitus bilaterality as possible confounding factors. The population consisted of 78 normal hearing patients with chronic tinnitus, 28 normal hearing controls, 19 presbycousic tinnitus patients and 13 presbycousic controls (n = 276 ears). Mean suppression amplitudes of transient evoked otoacoustic emissions (TEOAEs) and distortion product OAEs (DPOAEs) by contralateral white noise (50 dB SPL) were computed. Mean suppression values < 1 dB SPL or < 2 dB SPL were validated as positive test results. Overall suppression (OS) values < 1 dB SPL were qualified as a diagnostic test of moderate positive predictive value for both DPOAEs and TEOAEs, while OS values < 2 dB SPL were found to be of large negative predictive value for DPOAEs and moderate for TEOAEs. Mean suppression values (for all frequencies, OS) are of higher diagnostic value than suppression values corresponding to either lower (1-2 kHz) or higher frequencies (2.8-4 kHz for TEOAEs and 2.8-6 kHz for DPOAEs). After excluding patients with unilateral tinnitus from the analysis, correlations were found to be stronger. Useful correlations were also attributed for all age groups < 61 years. In females, OAE suppression seems to have a stronger positive predictive value, while in males it seems to have a stronger negative predictive value. OAE-based assays of MOCB function as an objective diagnostic tool for subjective tinnitus might deserve further investigation. Tinnitus uni- or bi-laterality is a confounding factor, which probably confirms the observation that defective function of the MOCB usually applies to the contralateral ear as well. Gender is an additional confounding factor, while correlations can be verified for all age groups < 61 years old.

Riassunto

Evidenze sempre più numerose sembrano supportare l’esistenza di un’associazione tra acufene e disfunzione del fascio olivococleare mediale (FOCM). Svariati studi utilizzano il confronto paziente/controllo per sostenere questa correlazione. L’obiettivo di questo studio è stato quello di indagare la suddetta ipotesi in una maniera differente e valutare il ruolo del genere, dell’età, della frequenza e bi-lateralità dell’acufene come fattori confondenti. La popolazione comprendeva 78 pazienti normoudenti con acufene cronico, 28 controllo normoudenti, 19 pazienti presbiacusici con acufene e 13 presbiacusici di controllo (per un totale di 276 orecchie). È stato calcolato il valore medio di soppressione dell’ampiezza delle otoemissioni evocate da transienti (TEOAEs) e dei prodotti di distorsione (DPOAEs) utilizzando un rumore bianco controlaterale di 50 dB. Valori medi della soppressione inferiori a 1 dB SPL o 2 dB SPL sono stati validati come positivi. Valori di soppressione inferiori a 1 dB SPL, sia per le TEOAEs sia per le DPOAEs, sono stati considerati valori di moderato valore predittivo positivo, mentre valori di soppressione inferiori a 2 dB SPL sono stati considerati valori di alto valore predittivo negativo per le DPOAEs, e di moderato valore predittivo negativo per le TEOAEs. I valori di soppressione medi, ovvero per tutte le frequenze, sono di più alto valore diagnostico rispetto a quelli specifici per le basse frequenze (1-2 kHz) e per le alte frequenze (2,8-4 kHz per le TEOAEs e 2,8-6 kHz per le DPOAEs). Dopo aver escluso i pazienti con acufene monolaterale, le correlazioni effettuate si sono dimostrate più forti. Valide correlazioni sono state effettuate per tutti i gruppi di età inferiore a 61 anni. Inoltre, sembra che la soppressione per le TEOAEs abbia nelle donne un valore predittivo positivo maggiore, mentre nei maschi un valore predittivo negativo maggiore. Lo studio della funzionalità del fascio olivococleare mediale mediante otoemissioni, in qualità di test di valutazione oggettiva degli acufeni, meriterebbe ulteriori studi. La bi-lateralità dell’acufene è un fattore confondente, che conferma, probabilmente, la constatazione che la disfunzione del fascio olivococleare mediale riguarda solitamente anche l’orecchio controlaterale. Il sesso è un altro fattore confondente, mentre le varie correlazioni possono essere verificate in tutti i gruppi di età inferiori a 61 anni.