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Three-dimensional stereophotogrammetric analysis of nasolabial soft tissue effects of rapid maxillary expansion: a systematic review of clinical trials

Analisi tridimensionale degli effetti dell’espansione mascellare rapida sui tessuti molli nasolabiali mediante stereofotogrammetria: revisione sistematica degli studi clinici

E. Staderini, R. Patini, M. De Luca, P. Gallenzi

Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, Roma, Università Cattolica del Sacro Cuore, Institute of Dentistry and Maxillofacial Surgery, Rome, Italy

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Summary

The aim of this systematic review is to analyse the quality and clinical evidence in the literature analysing, through 3D stereophotogrammetry, the nasolabial soft tissue modifications that may occur after rapid maxillary expansion (RME). This systematic literature review was based on the PRISMA-P statement and was registered in the PROSPERO database with the following protocol ID: CRD42017079875. Pubmed, Cochrane, EBSCO, Scopus, Web of Science databases were searched with no restriction of year or publication status. Selection criteria were: randomised clinical trials, controlled clinical trials, cohort studies, cross-sectional studies, case-control studies on patients with unilateral/ bilateral crossbite, transverse maxillary deficiency and crowding, treated with RME and monitored by 3D stereophotogrammetry. 652 articles were retrieved in the initial search. After the review process, 11 full-text articles met inclusion criteria. After the evaluation process, 4 publications were included for the present literature review. Due to the heterogeneous methodology meta-analysis was not possible; consequently, a systematic assessment of the studies and summary of the findings from the available evidence were used to answer the research question. The maximum widening of the alar cartilage is 1.41 ± 0.95 mm, whose clinical significance is open to question. The effect of RME on the mouth width remains controversial. In Altindis et al., the difference between pre-treatment and post-treatment mouth width (1.80 mm increment in the banded RME group) was statistically significant, while in Baysal 1.86 mm was considered a non-significant value. Inconsistencies and limitations in the study population and measurement protocols were detected between studies. These data underline the necessity for updated guidelines that allow to standardise, for this type of study, sample selection, measurement methods and collection of results.

Riassunto

In questa revisione sistematica, è stata analizzata la letteratura per analizzare i cambiamenti tridimensionali dell’area nasolabiale indotti dall’espansione rapida del mascellare (RME) misurati attraverso la stereofotogrammetria. La presente revisione è strutturata secondo lo schema PRISMA-P ed è stata registrata sul portale PROSPERO con il seguente ID: CRD42017079875. I database Pubmed, Cochrane, EBSCO, Scopus, Web of Sciences sono stati consultati senza nessuna restrizione di anno o di status della pubblicazione. 652 articoli sono risultati dalla ricerca iniziale. A seguito del processo di revisione, 11 articoli sono risultati conformi ai criteri di inclusione. Dopo la lettura in extenso dei lavori, 4 pubblicazioni sono state incluse nella seguente revisione. I criteri di selezione sono stati: studi clinici randomizzati e controllati, studi di coorte, studi caso-controllo su pazienti con crossbite uni/bilaterale o deficit trasversale del mascellare o affollamento dentale, pazienti che hanno eseguito espansione rapida del mascellare superiore e che sono stati monitorati mediante stereofotogrammetria. La metodologia eterogenea dei lavori ha reso una meta-analisi impossibile; di conseguenza, è stata eseguita un’accurata analisi degli studi ed una puntuale schematizzazione dei risultati ai fini di rispondere al quesito clinico. La massima distensione della cartilagine alare è stata di 1,41 ± 0,95 mm, la cui rilevanza clinica è questionabile. L’effetto dell’espansione mascellare sull’ampiezza della bocca rimane controverso. In Altindis et al., l’incremento di ampiezza del cavo orale post-trattamento (1,80 mm nel gruppo con RME su bande) è considerato statisticamente significativo, mentre in Baysal et al. il valore di 1,86 mm non risulta un cambiamento statisticamente significativo. Inconsistenze e limitazioni nella popolazione degli studi e nei protocolli di misurazione sono stati individuati all’interno degli articoli. I dati emersi dovrebbero essere confermati con un protocollo metodologicamente conforme, evitando bias di selezione e di misurazione.