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Cochlear implantation in far-advanced otosclerosis: hearing results and complications

Impianto cocleare nell’otosclerosi in fase avanzata: risultati uditivi e complicanze

A. Ribadeau Dumas1, A.T. Schwalje2, V. Franco-Vidal1, J.P. Bébéar1, V. Darrouzet1, D. Bonnard1

1 Department of Otorhinolaryngology and Skull Base Surgery, Pellegrin University Hospital F-33000, University of Bordeaux, France; 2 Department of Otolaryngology, Head and Neck Surgery, University of Iowa Hospitals and Clinics, Iowa City, USA

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Summary

Severe forms of otosclerosis known as far-advanced otosclerosis (FAO) can lead to severe to profound sensorineural hearing loss and can justify cochlear implantation. Because of the pathophysiology of otosclerosis, patients implanted for FAO may experience an increased rate of complications, such as facial nerve stimulation or electrode dislocation, and may have poorer hearing outcomes than expected. This retrospective study aimed to compare cochlear implantation hearing outcomes, surgical difficulties and complications in FAO patients versus non-FAO patients. Moreover, we evaluated whether high resolution computed tomography (CT scan) findings were predictive of perioperative problems, complications and hearing outcomes. FAO patients were diagnosed based on medical history, examination and CT scan. Thirty-five ears from FAO patients were compared to 38 control ears. Audiometric results were assessed at least 12 months after implantation by pure tone average, speech reception threshold, monosyllabic and disyllabic word recognition score (WRS) and Central Institute for the Deaf (CID) sentences test. Complications and surgical difficulties were compiled. CT scan findings were categorised within 3 grades of otosclerotic extension. No significant difference was found between FAO and non-FAO hearing outcomes, except that monosyllabic WRS were lower for FAO patients, especially those who underwent previous stapedotomy. Facial nerve symptomatology occurred in 8.6% of FAO patients; among these, one required explantation-reimplantation surgery. 86% of FAO implanted patients had retrofenestral extension on CT. These were associated with poorer disyllabic WRS (51% vs 68%, p < 0.05) than those with only fenestral involvement. Although not significant, high grade of severity on CT tended to be associated with surgical difficulties and complications. Cochlear implantation in FAO patients is an effective treatment technique. Though the overall complication rate is low, it tends to be higher in cases of severe extension on CT. Patient counselling should be adjusted accordingly.

Riassunto

Molte forme di otosclerosi, riconosciute come far-advanced otosclerosis (FAO) presentano un’ipoacusia neurosensoriale grave o profonda, e possono giustificare un impianto cocleare. A causa della fisiopatologia stessa dell’otosclerosi, i pazienti impiantati per FAO potrebbero andare incontro più frequentemente a complicanze, come stimolazione del nervo faciale, dislocazione dell’elettrodo, e potrebbero avere dei risultati uditivi peggiori rispetto a quelli attesi. Questo studio retrospettivo si è posto l’obiettivo di confrontare i risultati uditivi dell’impianto cocleare, le difficoltà chirurgiche e le complicanze tra pazienti con FAO e pazienti senza FAO. Inoltre, abbiamo valutato se la TC ad alta risoluzione fosse predittiva di problemi perioperatori, complicanze, e risultati uditivi. Trentacinque orecchie dei pazienti con FAO sono state confrontate con 38 orecchie di controllo. I risultati audiometrici sono stati valutati almeno 12 mesi dopo l’impianto attraverso la soglia media per toni puri e la soglia di ricezione del linguaggio, il “monosyllabic and disyllabic word recognition score” (WRS) e il “Central Institute for the Deaf sentences test” (CID). Sono state annotate le complicanze e le difficoltà chirurgiche. I quadri TC sono stati classificati in tre gradi di estensione otosclerotica. Non sono state riscontrate differenze significative tra i risultati audiometrici dei pazienti con FAO e dei pazienti senza FAO, ad eccezione del WRS monosillabico, più basso nei pazienti con FAO, specialmente in coloro sottoposti precedentemente a stapedotomia. Segni e sintomi riferibili a danni del nervo faciale si sono verificati nell’8,6% dei pazienti con FAO; tra questi, un solo paziente è stato sottoposto a chirurgia di espianto-reimpianto. L’86% dei pazienti con FAO impiantati avevano un’otosclerosi retrofenestrale alle immagini TC, il che si associava ad un WRS bisillabico inferiore (51% vs 68%, p < 0,05) rispetto ai pazienti con coinvolgimento esclusivamente fenestrale. Quadri TC gravi tendevano ad associarsi a difficoltà chirurgiche e complicanze, anche se non in maniera statisticamente significativa. In conclusione l’impianto cocleare nei pazienti con FAO è un’opzione di trattamento efficace. Benché il tasso di complicanze sia basso, queste tendono ad aumentare in caso di quadri severi alla TC.