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Ossicular chain lesions in cholesteatoma

Danni della catena ossiculare nell’otite cronica colesteatomatosa

R. Albera, A. Canale, E. Piumetto, M. Lacilla, F. Dagna

ENT Department, San Giovanni Battista Hospital, Turin, Italy

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Summary

The aim of the study was to describe ossicle resorption in chronic otitis with cholesteatoma and correlate it with clinical parameters such as age, contralateral ear condition, tympanic membrane aspect, cholesteatoma pathogenesis and extension, associated lesions and hearing threshold. Preoperative clinical data were collected for 140 patients with chronic otitis with cholesteatoma, whose ossicles were evaluated during surgery. 82% of patients showed ossicle resorption, with incus damage in 78% of cases. Multiple involvement was found in 45% of cases and the incus-stapes association was the most frequent. In 13 patients (11%) with ossicle damage, the ossicular chain was in continuity with a hearing threshold similar to patients without ossicular resorption. Ossicles were always damaged in congenital cholesteatoma and in case of associated lesions. Cholesteatoma extension was related to the incidence of ossicle resorption (p < 0.0001). Air and bone conduction worsened as the number of involved ossicles increased, while the air-bone gap remained stable. In conclusion, the origin and location of cholesteatoma are related to the site of ossicular damage, which is subsequent to the contact between bone and cholesteatoma. Pure-tone audiometry and air-bone gap do not reflect actual ossicular chain status. None of the other preoperative clinical parameters considered were reliable predictors of the condition of the ossicular chain.

Riassunto

Lo scopo dello studio è stato descrivere i danni della catena ossiculare nelle otiti croniche colesteatomatose correlandoli a parametri clinici quali età, condizione dell’orecchio controlaterale, reperto otoscopico, patogenesi ed estensione del colesteatoma, presenza di lesioni associate, soglia uditiva. Sono state raccolte le suddette informazioni per 140 pazienti con otite cronica colesteatomatosa la cui catena ossiculare è stata valutata durante l’intervento chirurgico. L’82% mostrava danni agli ossicini, con un coinvolgimento dell’incudine nel 78% dei casi. Un coinvolgimento multiplo era evidente nel 45% dei casi, interessante l’incudine e la staffa nella maggior parte dei casi. La catena ossiculare di 13 pazienti (11%), benché danneggiata, risultava funzionalmente integra garantendo una soglia uditiva pari a quella dei pazienti con ossicini normali. La catena ossiculare era sempre danneggiata nei colesteatomi congeniti e quando presenti lesioni associate. L’estensione del colesteatoma era correlata all’incidenza di rimaneggiamento degli ossicini (p < 0,0001). Il peggioramento della via area ed ossea era proporzionale al numero di ossicini coinvolti, ma il gap aereo-osseo risultava sostanzialmente stabile. conclusione sulla base dei nostri dati è stato possibile stabilire una correlazione fra l’origine e la localizzazione del colesteatoma e il sito di danneggiamento della catena ossiculare legato al contatto tra tessuto patologico e osso. Inoltre l’audiometria tonale e il gap aereo-osseo non riflettevano il reale stato della catena ossiculare. Infine nessuno dei parametri preoperatori considerati è risultato predittivo della reale condizione della catena ossiculare.