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Head and neck cancer. An aetiopathogenetic study of non-endemic lymphoepithelioma

Tumori della testa e del collo. Studio eziopatogenetico di linfoepiteliomi non endemici

F.G. Casco1, M.J. Ríos2, M. de Miguel2, T. González3, A.M. Moreno Fernández2, H. Galera-Ruiz 4 5, R. González-Cámpora2 6, R. Drut7, C. Bacchi8, H. Galera-Davidson2

1 Servicio de Anatomía Patológica, Hospital Infantil del Niño Jesús, Madrid, Spain; 2 Departamento de Citología e Histología Normal y Patológica, Facultad de Medicina, Universidad de Sevilla, Spain; 3 Servicio de Anatomía Patológica, Hospital Infanta Margarita, Cabra, Córdoba, Spain; 4 Servicio de Otorrinolaringología, Hospital Universitario Virgen Macarena, Sevilla, Spain; 5 Departamento de Cirugía, Facultad de Medicina, Universidad de Sevilla, Spain; 6 Servicio de Anatomía Patológica, Hospital Universitario Virgen Macarena, Sevilla, Spain; 7 Servicio de Anatomía Patológica, Hospital Sor María Ludovica, La Plata, Buenos Aires, Argentina; 8 Consultoría en Patología, Sao Paulo, Brazil

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Summary

An aetiopathogenetic analysis of non-endemic nasopharyngeal carcinoma (NPC) in European and Southern American patient groups was performed. Specifically, the study sought to determine the proportion of Epstein-Barr Virus (EBV)-positive tumour cells in NPC patients in two very different populations (Europe and South America) in areas not associated with a high incidence of NPC. Clinical data (age, sex and onset of clinical disease) were also analyzed. A total of 50 NPC samples, 24 from a European hospital (EH) and 26 from two South American hospitals (SAH), were included. Nuclear staining for Epstein-Barr virus–encoded small RNA (EBER) was performed by in situ hybridization (ISH). Latent membrane protein 1 (LMP1) expression was measured by immunohistochemical (IHC) analysis. A higher incidence of NPC was observed in patients > 40 years of age in EH; in SAH, by contrast, the incidence was higher in patients aged ≤ 40 years. Cervical lymph node metastasis was detected in 31 patients (of whom 84.6% were from SAH). A total of 72% of samples were EBERpositive; the incidence of EBER positivity was greater in type 3 NPCs. EBV was detected in a large proportion of epithelial cells in samples from both EH and SAH (75% vs. 69.2%, respectively). An association was found between EBER detection in lymphocytes and patient origin (p = 0.0001). LMP1 expression was detected in 64% of patients. ISH for the detection of EBER is the most sensitive technique for demonstrating EBV in tumour tissue. The incidence of EBV was not significantly greater in either of the study populations, but was significantly higher in patients with type 3 NPC. Definitive histological diagnosis of NPC was reached earlier in EH than in SAH, where metastases were more frequently diagnosed, suggesting that the disease had reached a more advanced stage by the time treatment was started.

Riassunto

Scopo del nostro studio è stato confrontare i risultati dell’analisi eziopatogenetica sul carcinoma nasofaringeo non endemico (NPC) in pazienti europei e del Sud America ed in particolare determinare l’incidenza di cellule tumorali positive per Epstein-Barr Virus (EBV) nelle due diverse popolazioni. Sono stati inoltre analizzati i dati clinici (età, sesso e caratteristiche dell’insorgenza della malattia) al fine di evidenziare analogie e differenze nel confronto con i dati abitualmente rilevati nelle ampie casistiche disponibili. Sono stati analizzati un totale di 50 casi di NPC: 24 da ospedali europei e 26 da ospedali Sud Americani. La marcatura nucleare dell’RNA codificato dall’Epstain-Barr virus è stata ottenuta mediante ibridizzazione in situ. L’espressione della proteina latente di membrana (LMP1), è stata invece misurata mediante analisi immunoistochimica. Nei pazienti europei è stata osservata un’incidenza più alta di NPC nei casi di età superiore a 40 anni, nei pazienti del Sud America, invece, l’incidenza era maggiore nei casi di età inferiore/uguale a 40 anni di età. In 31 pazienti sono state riscontrate metastasi latero-cervicali linfonodali (di cui l’84.6% provenivano dal Sud America). Il 72% dei campioni è risultato positivo alla marcatura nucleare dell’RNA codificato dall’Epstain-Barr virus, con un’incidenza più alta nei casi di NPC di tipo 3. L’EBV è stato rilevato nella gran parte delle cellule epiteliali dei campioni provenienti sia dagli ospedali europei che sud americani (75% vs. 69.2%). Una correlazione statisticamente significativa è stata riscontrata fra la positività alla marcatura nucleare dell’RNA codificato dall’Epstain-Barr virus e le origini del paziente (p = 0.0001). L’espressione della LMP1 è stata rilevata nel 64% dei pazienti. In conclusione la detezione della marcatura nucleare dell’RNA codificato dall’Epstain Barr Virus mediante ibridizzazione è la metodica più sensibile per dimostrare la presenza di EBV nei campioni tumorali. In nessuna delle popolazioni studiate si è osservata una incidenza più alta, statisticamente significativa, di EBV, evidenziata, invece, nei pazienti con NPC di tipo 3. La diagnosi istologica definitiva è stata raggiunta prima negli ospedali Europei piuttosto che in quelli sud americani, nei quali alla diagnosi erano più frequentemente presenti metastasi laterocervicali, indicative di uno stadio tumorale più avanzato al momento dell’inizio del trattamento.