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Approach to the correction of drooping tip:  common problems and solutions

Approccio alla correzione della punta cadente: problemi comuni e soluzioni

P.G. Giacomini1, S. Rubino1, S. Mocella2, M. Pascali3, S. Di Girolamo1

1 Department of Otolaryngology, University of Rome “Tor Vergata”, Italy; 2 Department of Otorhinolaryngology, Bussolengo Hospital, Italy; 3 Department of Plastic Surgery, University of Rome “Tor Vergata”, Italy

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Summary

The drooping tip deformity is both a bothersome aesthetic feature and functional impairment of the nose. Both static and dynamic factors may affect tip appearance and it seems logical to take into account these factors when planning correction of drooping tip. Many studies have examined this topic, but its treatment remains controversial. In order to make nasal tip surgery successful, it is useful to identify the keystone anatomical characteristics of the tip itself. Naso-labial angle, nostril axis, tip rotation angle according to Frankfort plane and columellar-facial angle may be measured to assess nasal tip position. The present study focuses on the authors’ personal experience on the key anatomic changes of the nose that deserve correction and on the main surgical steps needed to achieve consistent results when dealing with a drooping tip. Pre- and post-operative nasal tip rotation and projection were studied. Correction of the drooping tip was accomplished by an open or closed septorhinoplasty approach according to patient’s needs. The surgical techniques mostly employed for tip repositioning was septum straightening (41/41) and tongue-in-groove (36/41 cases) (87.8%). A columellar strut was used in 8/41 (19.51%) cases. LLC cephalic resection was applied in 29/41 patients (70.73%), LLC re-orienting sutures were made in 18/41 cases (43.9%) and lateral crural overlay was needed in 2/41 (4.8%). The key anatomic changes of the nose that deserve correction and the surgical steps needed to ease the often intriguing pre-operative decision-making process are reviewed.

Riassunto

La punta cadente è una fastidiosa deformità estetica e funzionale del naso. L’aspetto della punta è influenzato da aspetti sia statici che dinamici. Per questo motivo, appare logico tenere in considerazione questi fattori nel pianificare la correzione chirurgica di questa deformità. Molti studi hanno affrontato questo argomento, ma il trattamento resta controverso. Per rendere efficace la chirurgia della punta appare indispensabile identificare le caratteristiche anatomiche fondamentali della punta stessa. Diversi angoli e misure possono essere calcolati per definire la posizione della punta tra cui: l’angolo nasolabiale, l’asse della narice, l’angolo di rotazione della punta in rapporto al piano di Francoforte, l’angolo columellare-facciale. L’obiettivo di questo studio è focalizzare l’attenzione sulla nostra esperienza personale sulle alterazioni anatomiche del naso che meritano una correzione e sulle procedure chirurgiche necessarie per ottenere risultati soddisfacenti nel trattamento della punta cadente. Nel presente studio sono stati presi in considerazione la proiezione e la rotazione della punta pre e post-operatorie. La correzione della punta cadente è stata ottenuta mediante settorinoplastica aperta o chiusa a seconda dei casi. La tecnica prevalentemente usata per riposizionare la punta è risultata essere il raddrizzamento del setto (41/41 casi) e la tecnica Tongue-in-groove (36/41 casi) (87,6%). Lo strut columellare è stato impiegato in 8/41 pazienti (19,51%). Resezioni cefaliche delle cartilagini alari sono state applicate in 29/41 pazienti (70,73%). Suture per ri-orientare le cartilagini alari sono state impiegate in 18/41 casi (43,9%). Il Lateral crural overlay è stato necessario in 2/41 casi (4,8%). Il presente articolo rivaluta le principali varianti anatomiche del naso che meritano correzione e le tecniche chirurgiche utilizzabili per semplificare il processo decisionale preoperatorio.